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Shankprakshalan, il lavaggio intestinale nello yoga

Libero Gentili • ott 17, 2022
  • Lavaggio intestinale

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Questa pratica che potremmo chiamare "il lavaggio della conchiglia", dall'etimologia dei termini 'shank' = conchiglia e 'shalan' = lavare, riguarda la pulizia del canale digerente e del colon mediante il transito di acqua salata.

La metafora si riferisce a questa parte del corpo, dove l'acqua scende come in una conchiglia che, in India, viene lavata prima di adoperarla per scopi rituali.
Bere, a digiuno, parecchi bicchieri di acqua tiepida e salata non è certamente una prospettiva allettante, ma se si riesce a portare a termine l'intero procedimento, la fatica - non solamente psicologica - sarà sicuramente compensata.
La pratica prende due o tre ore di tempo e, soprattutto la prima volta, non possiamo avere la certezza che riesca a puntino.

Per questo motivo è consigliabile essere seguiti da qualcuno che già ne abbia fatta l'esperienza.
L'acqua che ingeriamo, infatti, non deve essere assorbita per osmosi e quindi eliminata sotto forma di urina, bensì deve essere digerita, seguendo il transito del canale alimentare, quindi espulsa dall'ano. I movimenti che vengono eseguiti durante le "bevute", infatti, hanno il preciso compito di aprire il piloro e far transitare il liquido.

Sarebbe opportuno, un giorno prima, cibarsi esclusivamente di alimenti semi liquidi e predisporre l'organismo per una facile evacuazione.
Le prugne cotte sono un lassativo ideale, quando non si disponga di polvere ayurvedica, il
"triphala".

 

L'acqua.

Otto - dieci litri di acqua tiepida alla quale verrà sciolto sale da cucina nella misura di un cucchiaio scarso per ogni litro. Alcuni utilizzano del brodo vegetale, ma date le quantità prescritte, è probabile che risulti psicologicamente più faticoso che non bere semplice acqua leggermente salata.

 

La tecnica.

Ingerire velocemente DUE bicchieri di acqua ed eseguire la sequenza dei movimenti, ripetuti per DIECI volte ciascuno

ripetere questo procedimento per 6 - 7 volte, quindi andare alla toilette, anche se non si sente lo stimolo.

alternare due bicchieri di acqua e l'intera sequenza di movimenti, continuando sino a che l'acqua non esca dall'ano sufficientemente chiara.

Dato che la pratica può risultare lunga e faticosa, è consigliabile assumere sin dall'inizio un atteggiamento positivo e, qualora non si riesca a portarla a termine, è consigliabile interromperla provocando il rigetto del liquido dalla gola. In questo modo evitiamo di assimilare una eccessiva percentuale di sale che potrebbe sovraccaricare la funzione renale.


Primo movimento

Posizione di stiramento: favorisce la discesa dell'acqua dallo stomaco al colon. Inspirando, sollevarsi sulla punta dei piedi alzando le braccia e stirando il tronco. Espirando, cadere pesantemente sui talloni rilassando le braccia e le spalle.


Secondo movimento

Posizione di stiramento: favorisce la discesa dell'acqua dallo stomaco al colon. Braccia in alto, oscillare lateralmente spingendo il bacino in direzione opposta.


Terzo movimento

Posizione di stiramento: favorisce la discesa dell'acqua dallo stomaco al colon. Eseguire delle rotazioni con il bacino, mantenendo le braccia sollevate.


Quarto movimento

Posizione di torsione: per dirigere l'acqua dal colon all'intestino tenue. Girare il busto nei due sensi, lasciando le braccia libere.


Quinto movimento

Posizione di pressione: per spingere l'acqua verso il retto. Braccia dietro la schiene. Spingere alternativamente le cosce contro l'addome.


Sesto movimento

Posizione di stiramento: favorisce la discesa dell'acqua dallo stomaco al colon. Eseguire il movimento del cobra (Bhujangasana) in rotazione alternativamente a destra e a sinistra.


Settimo movimento

Posizione di torsione: per dirigere l'acqua dal colon all'intestino tenue. Girare il busto alternativamente a destra e a sinistra, spostando anche le braccia.


Ottavo movimento

Posizione di pressione: per spingere l'acqua verso il retto. Spingere alternativamente le cosce verso l'addome.


Nono movimento

Posizione di pressione: per spingere l'acqua verso il retto. Spingere alternativamente le cosce contro la parete addominale, eseguendo delle rotazioni del busto.


Decimo movimento

Posizione di stiramento: favorisce la discesa dell'acqua dallo stomaco al colon. In posizione accovacciata inserire i gomiti all'interno delle ginocchia, unire i palmi delle mani davanti allo sterno, spingendo il tronco in avanti. Successivamente allungare le braccia in avanti, abbassando il capo ed alleggerire la forte divaricazione delle anche. Ripetere.



E' probabile che verso la fine l'acqua continui a transitare senza più bisogno di eseguire i movimenti. Per interrompere il flusso, occorre bere almeno due bicchieri di acqua non salata.
Assumere alimenti non oltre le tre ore successive, prediligendo riso stracotto con molto burro o ghi (burro chiarificato) per lubrificare nuovamente le pareti intestinali. Riposare per tutto il resto della giornata.
I giorni successivi evitare di assumere alimenti acidi ed integrali. Riprendere la consueta alimentazione in maniera graduale.
Questa radicale pulizia dell'intestino andrebbe ripetuta almeno due volte l'anno.





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